Aderenza alla terapia nell’asma bronchiale

L’asma bronchiale è una patologia respiratoria cronica eterogenea, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. L’asma è definito da una storia di sintomi respiratori (respiro sibilante, dispnea accessionale, costrizione toracica e tosse) che possono variare nel tempo e nell’intensità. Inoltre, per porre diagnosi di asma il medico si avvale di una serie di esami diagnostici, tra cui in primis la spirometria con test di broncodilatazione, che può mostrare una ostruzione bronchiale variabile nel tempo ed in genere reversibile. 

Al giorno d’oggi fortunatamente sono disponibili diversi trattamenti per l’asma bronchiale, buona parte dei quali consiste in una terapia inalatoria. L’asma è infatti una patologia generalmente infiammatoria che richiede, in diverse misure a seconda della gravità con la quale si esprime, una terapia cronica con corticosteroidi inalatori, che servono a modulare l’infiammazione. 
L’efficacia del trattamento dipende però, oltre che dal farmaco scelto dal medico, anche dall’aderenza del paziente al trattamento, ovvero quanto il paziente assume con efficacia e regolarità le dosi di farmaco prescritte. 

In particolare, nelle patologie croniche, l’aderenza alla terapia è spesso un problema: si stima infatti che nell’ambito medico in generale circa il 50% dei farmaci non venga assunto come prescritto [3]. Nelle patologie respiratorie, come l’asma, gli studi hanno dimostrato come l’aderenza alla terapia sia ancora più bassa. 

Per affrontare un argomento così complesso ci porremo 3 domande:

1. Perché è importante assumere regolarmente la terapia per l’asma?

La risposta a questa domanda è semplice, la principale motivazione sull’importanza di assumere regolarmente la terapia è l’efficacia: una terapia eseguita con elevata aderenza si associa ad un miglioramento dei sintomi e del controllo della malattia, ad un aumento della qualità della vita e ad una riduzione della mortalità. L’asma, infatti, è una malattia cronica che va mantenuta sotto controllo per evitare il rischio di sviluppare una riacutizzazione e, anche se il paziente si sente bene, un’eventuale riduzione della terapia deve essere sempre concordata con il proprio medico.

2. Perché alle volte i pazienti non assumono correttamente la terapia?

La risposta a questa domanda invece è più complessa, perché, pur sapendo che la terapia è importante, spesso nella pratica non è così semplice per il paziente assumere una terapia per una patologia cronica in modo regolare. Ogni persona è diversa e vi sono infatti diversi tipi di non aderenza. 

Ci possono essere ragioni legate al farmaco: alcuni farmaci hanno infatti effetti collaterali (ad esempio la tachicardia o il tremore) che possono portare il paziente a ridurne o interromperne l’utilizzo. A volte vi può essere inoltre la preoccupazione legata ad effetti collaterali a lungo termine. I farmaci per l’asma sono per la maggior parte farmaci inalatori, e questo complica ulteriormente le cose; la non aderenza, infatti, può essere dovuta anche ad una non corretta tecnica inalatoria. Ogni inalatore, infatti ha un suo specifico metodo di assunzione, e la mancata spiegazione della corretta tecnica o la mancata comprensione della stessa può portare ad un’assunzione non ottimale, e di conseguenza a una ridotta efficacia del farmaco. In alcuni casi poi le terapie comprendono l’utilizzo di più inalatori, ognuno con una differente tecnica inalatoria, e questo può portare ad ulteriori difficoltà nell’assunzione e costituire un fattore confondente per i pazienti. Infine, i fattori legati al farmaco possono riguardare anche il costo della terapia, ma in Italia fortunatamente questo motivo non è generalmente rilevante essendo presente un’esenzione specifica per l’asma.

Altri motivi per una scarsa aderenza possono essere non intenzionali. Spesso i pazienti possono dimenticare l’assunzione del farmaco, sia nella normale routine quotidiana o in alcune situazioni particolari, come nei periodi di maggior benessere, nei periodi di vacanza o nei periodi di maggior stress. 

Infine, i motivi di scarsa aderenza possono anche essere intenzionali. I motivi per cui un paziente può non assumere volutamente la terapia sono svariati, e possono comprendere preoccupazioni legate all’uso di una terapia a lungo termine, una scarsa percezione dei sintomi, aspettative non realistiche sugli effetti della terapia, negazione della patologia o frustrazione legata alla persistenza dei sintomi. Altri motivi di scarsa aderenza non intenzionale possono essere legati a fattori culturali/religiosi e ad una non efficace comunicazione medico-paziente. 

3. Cosa si può fare per migliorare l’aderenza alla terapia?

La cosa principale per migliorare l’aderenza di un paziente è indagare in maniera ricorrente durante le visite se vi siano problemi di scarsa aderenza, e questo è un compito dei professionisti sanitari. Indagare l’aderenza e definire il tipo di non aderenza va al di là della classica domanda del medico al paziente: “Sta assumendo regolarmente la terapia?” Vi sono diversi metodi per definire l’aderenza, dai questionari, all’uso degli electronic medical records, o degli smart inhalers. L’approfondimento di questi metodi esula dalle finalità di questo articolo, ma il primo modo per migliorare l’aderenza è misurarla correttamente e regolarmente. 

Riguardo ai modi per migliorare l’aderenza ve ne sono diversi, e devono necessariamente essere personalizzati in base al tipo di non aderenza. Ad esempio, nei pazienti non aderenti per motivi legati al farmaco il medico dovrà personalizzare la terapia, scegliendo ad esempio un farmaco diverso in caso di comparsa di effetti collaterali, cercando di ridurre l’uso di dispositivi differenti nello stesso paziente, ad esempio utilizzando associazioni di farmaci in un unico inalatore, o utilizzando un farmaco che possa essere utilizzato sia come terapia di mantenimento che al bisogno in caso di comparsa improvvisa di sintomi. L’altro provvedimento molto importante che deve essere messo in atto da parte dei professionisti sanitari è la spiegazione della corretta assunzione della terapia inalatoria con il dispositivo prescritto al paziente, e la verifica nel corso delle varie visite di controllo che il paziente continui ad assumere correttamente la terapia.

Per quello che riguarda invece i motivi non intenzionali l’impegno del medico e del paziente deve essere combinato. Il medico deve spiegare le motivazioni e l’importanza dell’assunzione della terapia, con particolare riferimento al perché la terapia non vada ridotta o sospesa ad esempio nei periodi di benessere. Il paziente invece, una volta consapevole dei motivi per cui è importante assumere regolarmente la terapia, deve impegnarsi nell’assunzione regolare della stessa, eventualmente aiutandosi con strategie o promemoria (anche in forma di app sullo smartphone) per ricordare l’assunzione della terapia. 

La correzione dei motivi intenzionali invece richiede un’interazione efficace tra medico e paziente, in cui deve essere spiegata correttamente la patologia, come la patologia vada trattata e l’importanza di un trattamento regolare. Le strategie terapeutiche vanno condivise con il paziente e personalizzate, e vanno discussi gli obiettivi a medio e lungo termine della terapia, svolgendo anche interventi per motivare i pazienti all’assunzione della terapia. 

In conclusione, l’aderenza alla terapia nell’asma nel trattamento dell’asma bronchiale è un elemento cruciale per il controllo della malattia, la prevenzione delle riacutizzazioni e il miglioramento della qualità della vita. Da parte dei medici educare i pazienti sull’importanza della terapia, fornire loro gli strumenti necessari per ricordare di prendere i farmaci e offrire supporto continuo sono strategie essenziali per migliorare l’aderenza. Da parte dei pazienti la comprensione della malattia e dell’importanza del trattamento regolare è essenziale per migliorare l’aderenza e il controllo dell’asma bronchiale. 

Fonti Bibliografiche:

1. Global burden of 369 diseases and injuries in 204 countries and territories, 1990–2019: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2019. Lancet. 2020;396(10258):1204-22

2. Global Initiative for Asthma. Global Strategy for Asthma Management and Prevention, 2024. Updated May 2024. Available from: www.ginasthma.org

3. Viswanathan M, Golin CE, Jones CD, et al. Interventions to improve adherence to self-administered medications for chronic diseases in the United States: a systematic review. Ann Intern Med. 2012;157(11):785–795. 

4. Makela MJ, Backer V, Hedegaard M, Larsson K. Adherence to inhaled therapies, health outcomes and costs in patients with asthma and COPD. Respir Med. 2013;107(10):1481–1490. 

5. Bryant J, McDonald VM, Boyes A, Sanson-Fisher R, Paul C, Melville J. Improving medication adherence in chronic obstructive pulmonary disease: a systematic review. Respir Res. 2013;14:109. 

6. Simpson SH, Eurich DT, Majumdar SR, et al. A meta-analysis of the association between adherence to drug therapy and mortality. BMJ. 2006;333(7557):15. 

7. George M, Bender B. New insights to improve treatment adherence in asthma and COPD. Patient Prefer Adherence. 2019 Jul 31;13:1325-1334. 

Dott. Umberto Semenzato – Pneumologo

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