La Riabilitazione polmonare ha come obiettivo primario quello di consentire di raggiungere e mantenere il livello massimo di indipendenza e funzionalità oltre che essere autonomi nelle attività quotidiane semplici/complesse. Sebbene la maggior parte dei programmi di riabilitazione polmonare sia focalizzata su pazienti con BPCO, essa è utile anche a pazienti affetti da altre patologie polmonari, tra cui:
- asma e BPCO
- bronchiestasie
- COVID-19
- Fibrosi cistica
- Malattia polmonare interstiziale
e diverse altre patologie polmonari restrittive/neurodegernerative.
I programmi di riabilitazione polmonare possono migliorare la qualità della vita, in quanto consentono di:
- ridurre il sintomo di “fame d’aria” o dispnea
- aumentare la tolleranza all’attività fisica
- promuovere un senso di benessere
- diminuire il numero di ricoveri ospedalieri
Tuttavia, non esistono chiare evidenze che questi programmi allunghino la sopravvivenza in modo significativo.
La riabilitazione polmonare può essere utile, sia prima che dopo interventi di chirurgia toraco-addominale o pre-trapianto polmonare.
In genere, i programmi di riabilitazione polmonare sono condotti in regime ambulatoriale (in altre parole, la persona ha appuntamenti regolari in un ambulatorio o una clinica) o a domicilio. I programmi di riabilitazione polmonare possono essere utilizzati prima che la malattia polmonare assuma una forma grave. Persino i pazienti con forme meno gravi della malattia possono trarre giovamento dalla terapia per ridurre la dispnea e aumentare la capacità fisica.
I programmi riabilitativi di maggiore efficacia sono quelli in cui i servizi sono forniti da uno specialista in terapia respiratoria o da un fisioterapista, da un infermiere, da un medico, da uno psicologo o da un operatore sociale e dietologo che insieme operano in qualità di team multidisciplinare, per coordinare servizi di assistenza medica complessi. La maggior parte dei pazienti è ammessa a questi programmi per circa 8-12 settimane. Tuttavia, le tecniche apprese durante il programma possono essere eseguite successivamente a casa, al termine del programma riabilitativo, diversamente i benefici andranno persi.
La terapia polmonare sintomatica, che comprende ossigenoterapia e fisioterapia respiratoria, la quale può essere utilizzata in associazione alla riabilitazione polmonare.
Quali sono gli esercizi di fisiochinesiterapia da effettuare a domicilio e quali da effettuare in struttura?
Indipendentemente dal tipo di esercizio che viene praticato, la riabilitazione respiratoria prevede all’inizio del ciclo un programma di attività fisica; il quale rappresenta probabilmente il più importante strumento di riabilitazione polmonare. Riduce gli effetti dell’inattività e del decondizionamento, determinando una riduzione del respiro affannoso e un miglioramento della capacità fisica. Tuttavia, alcuni problemi fisici possono limitare il tipo di allenamento proposto. Gli esercizi aerobici e l’allenamento isotonico sono entrambi componenti importanti dell’allenamento fisico nelle persone con disturbi polmonari.
L’allenamento delle gambe è l’esercizio fondamentale nell’ambito di un programma riabilitativo Dato che la deambulazione è necessaria per la maggior parte delle attività della vita quotidiana, numerosi programmi di riabilitazione prevedono lunghe camminate (a volte su tapis roulant) come modalità preferita di allenamento. Alcuni soggetti possono preferire esercizi su una cyclette. La scelta di un esercizio comodo e soddisfacente per il paziente migliora l’adesione a lungo termine al programma.
Anche l’allenamento all’esercizio degli arti superiori è di aiuto nei soggetti con malattie respiratorie croniche che siano sintomatici nello svolgimento delle comuni attività quotidiane, come lavarsi i capelli e radersi. Tale allenamento è indispensabile, dato che le malattie polmonari croniche(più frequentemente quelle ostruttive), possono dar luogo a una perdita di massa muscolare e alcuni muscoli della spalla possono essere impiegati sia nella respirazione che nei movimenti delle braccia. Le attività che coinvolgono il lavoro delle braccia possono sovraffaticare rapidamente questi muscoli. I pazienti vengono inoltre istruiti riguardo alla necessità di smettere di fumare, alle strategie respiratorie (come la respirazione a labbra socchiuse, in cui l’espirazione viene iniziata contro le labbra chiuse per diminuire la frequenza respiratoria e la dispnea) e ai principi di conservazione dell’energia fisica.
Quali esercizi di riablitazione polmonare possono essere eseguiti a domicilio?
A domicilio invece è possibile effettuare invece i seguenti due esercizi per 15 min. al giorno che comprendono:
- Uso di incentivatori polmonari in ed espiratori che possono essere di flusso e di volume e sono caratterizzati da feedback visivi. Permettono ai muscoli inspiratori e al diaframma di lavorare e modulare un flusso respiratorio ottimale determinando anche un effetto definito “Effetto PEEP” che permette di reclutare più zone periferiche bronchiali in cui avvengono meglio gli scambi fra ossigeno e anidride carbonica(durata: 3-5 secondi)
- Uso di esercizio con bottiglia banalmente prendendo una bottiglia, riempiendola di acqua a metà, inserendo dal tappo in alto una sonda rettale e facendo con essa “le bollicine“ dai 3 ai 5 secondi.
A parte questi esercizi, durante il lavoro che viene svolto dal gruppo multidisciplinare, è importante effettuare anche un Consuelling Psicologico e una Valutazione Nutrizionale.
Il primo permette di affrontare il problema della depressione e ansia sono reazioni comuni ai cambiamenti che si verificano nella vita di chi soffre di una malattia polmonare cronica ostruttiva. Inoltre, la dispnea stessa può determinare ansia e depressione, interferire con l’attività sessuale e causare difficoltà di gestione dello stress e del rilassamento. Attraverso la consulenza, la terapia di gruppo e, quando necessario, il trattamento farmacologico, il paziente può imparare a gestire al meglio questi problemi psicosociali, inserendo anche i caregivers(familiari o altri) e educandoli alla patologia stessa, favorendone un loro inserimento nel percorso di supporto ai pazienti stessi.
Il secondo, prevede che i pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva, i quali spesso tendono a perdere peso, vengano valutati da un consulente Nutrizionista. I programmi di riabilitazione polmonare aiutano i pazienti a evitare la perdita di peso e a conservare la massa muscolare. È importante insegnare il paziente a mantenere un adeguato apporto calorico e ad evitare pasti troppo abbondanti, che possono determinare difficoltà respiratoria. In alternativa, il paziente evidenzia un aumento ponderale a causa del ridotto livello di attività. In questo caso, la respirazione è associata a un maggiore fabbisogno a carico di un apparato respiratorio già in affanno. La perdita di peso reca beneficio a questa categoria di pazienti.