Le riacutizzazioni in BPCO: cosa sono e come affrontarle

Per riacutizzazione o esacerbazione dei sintomi da BPCO si intende il peggioramento acuto dei sintomi respiratori – tosse, espettorato, respiro difficile e affannoso, dispnea – tali da richiedere un cambiamento nella terapia abituale del paziente. Questi episodi possono essere scatenati da vari fattori tra cui: infezioni virali delle vie respiratorie, infezioni batteriche e l’esposizione a sostanze irritanti come fumo di sigaretta o inquinamento atmosferico che possano iniziare e/o amplificare questi eventi.

Riconoscere i segni di una riacutizzazione di BPCO è importante per poter intervenire tempestivamente e prevenire un peggioramento delle condizioni di salute già precarie dei pazienti. Le riacutizzazioni, infatti, possono causare l’ospedalizzazione delle persone affette da BPCO e in alcuni casi provocarne la morte.

Nello specifico le riacutizzazioni possono presentarsi con una serie di sintomi, di entità superiore alla normale variabilità giornaliera, tra cui un aumento della tosse, che può diventare più frequente e un aumento in quantità dell’espettorato “solito” che assume un colore che varia dal giallo chiaro al giallo-verdastro (spia di una proliferazione batterica nel muco).

Un ulteriore sintomo legato alla riacutizzazione è la maggiore difficoltà respiratoria che può peggiorare sia durante le attività fisiche sia a riposo, e un aumento della frequenza cardiaca. A questi sintomi va inoltre associato un senso generale di affaticamento e di debolezza che determina una diminuzione delle capacità di svolgimento delle normali attività quotidiane.

Come affrontare le riacutizzazioni?

Qualora si verifichi una riacutizzazione dei sintomi respiratori è fondamentale contattare tempestivamente il proprio medico o lo specialista pneumologo di riferimento per una valutazione immediata del caso. È inoltre importante seguire attentamente il piano di trattamento stabilito per il paziente che può includere l’uso di farmaci broncodilatatori, corticosteroidi e antibiotici. Rimane infatti fondamentale non agire in autonomia, autosomministrandosi farmaci. La terapia farmacologica mira a ridurre i tempi di recupero e ad evitare complicanze che potrebbero aggravare il quadro di salute dei pazienti.

È inoltre importante ricordare che condurre uno stile di vita sano e ridurre, o eliminare, i principali fattori di rischio è il provvedimento più efficace per ridurre al minimo il rischio la progressione della malattia ed eventuali riacutizzazioni. Altrettanto importante è assumere regolarmente la terapia inalatoria prescritta dal medico curante o dallo pneumologo di riferimento perché ormai è ampiamente dimostrato che questi
farmaci sono in grado di ridurre la frequenza delle riacutizzazioni con tutte le problematiche ad esse collegate.

Dr. Marco Perruzza

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