Qual è il periodo peggiore per la tua allergia? Lo puoi scoprire con il calendario pollinico

Il calendario pollinico - Prendiamo Fiato

Per quei soggetti che soffrono di asma allergico, spesso la primavera è il periodo più complicato dell’anno. L’arrivo della bella stagione, infatti, coincide con la produzione di polline da parte della maggioranza delle specie vegetali e stare all’aperto per un soggetto allergico può diventare davvero complicato.

Per poter aiutare nella gestione delle allergie ai pollini c’è uno strumento molto utile, ma che pochi soggetti allergici conoscono: il calendario pollinico. Questo è un semplice schema che indica, in base alla regione geografica (nord, centro, sud) in quali mesi abbiamo la massima concentrazione di vari pollini nell’aria.

Quando pensiamo alle allergie primaverili, qualcuno potrebbe avere l’impressione che queste arrivino contemporaneamente e siano uguali per tutti, ma non è affatto così. Ci sono molte variabili da tenere in considerazione, vediamone alcune.

Prima di tutto, i diversi tipi di piante e alberi hanno periodi di pollinazione differenti: ad esempio il cipresso ha un periodo di pollinazione molto precoce, che inizia già dalla prima primavera (da gennaio-febbraio in poi) mentre altre piante lo hanno più tardivo (ad esempio l’olivo, da aprile-maggio). Inoltre, alcune piante presentano un periodo di pollinazione molto lungo e questo comporta un alto grado di esposizione, come la parietaria, mentre altre molto breve, come le composite.

Secondo, non dobbiamo mai dimenticare che la concentrazione di pollini nell’aria va in funzione della zona geografica, e del suo clima): questo, infatti, influenza sia la presenza delle diverse specie di piante sul territorio (e quindi dei relativi pollini), sia il periodo di fioritura e pollinazione. In generale, il periodo di pollinazione ha un esordio più precoce nelle regioni meridionali, dove il clima è più mite, e più tardivo al settentrione dove il clima è più freddo. Inoltre, sempre al sud il periodo di pollinazione tende a durare più a lungo, sempre in ragione del clima temperato; allo stesso tempo però – durante i mesi centrali dell’estate, quando il caldo diventa più intenso – la concentrazione dei pollini nelle regioni del sud diminuisce e sono le regioni del nord a presentare maggiori quantità di allergeni nell’aria.

Oltre a questo, ovviamente, dobbiamo tenere in considerazione molte altre variabili: al di là della regione geografica, il clima e quindi la concentrazione di pollini nell’aria sono influenzati dall’altitudine e dalla vicinanza/lontananza dal mare. Non sorprende quindi che una regione più settentrionale ma costiera, come la Liguria, abbia concentrazioni dei pollini più simili alle regioni costiere più meridionali, piuttosto che a regioni limitrofe come l’Emilia-Romagna o il Piemonte.

E infine, la variabilità. Così come il meteo, sappiamo che le previsioni hanno sempre un margine di incertezza, per cui è importante prepararsi in anticipo all’arrivo dei pollini primaverili, ma bisogna sempre considerare che queste previsioni hanno un discreto margine di incertezza.

Per poterti facilitare in tutto questo, puoi trovare qui di seguito un calendario pollinico, che ti consentirà di sapere quali sono i pollini maggiormente presenti nell’aria, nei vari mesi dell’anno, nelle varie aree geografiche.

Ovviamente non bisogna mai dimenticare che tutte le scelte riguardanti la gestione e il trattamento delle allergie devono essere sempre condivise con il proprio medico o con lo specialista.

Dott. Filippo Fassio – Allergologo
Medico Chirurgo, specialista in allergologia e immunologia clinica – Firenze

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